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Il Chelsea Hotel

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Prima di partire per New York, avevo letto che questo hotel è stato, per molti anni, ritrovo e crocevia di culture, personaggi e eventi importanti e appassionanti per me, amante del '900.
Purtroppo, però, l'hotel non è nè aperto (e prenotabile), nè tantomeno visitabile.

Ma merita, comunque, spenderci un post in vista di una sua possibile riapertura.

E' uno storico hotel di New York, situato al 222 West 23rd Street, Manhattan, tra la Seven e l'Eight Avenue, vicino a Chelsea.

Fondato nel 1884, è principalmente conosciuto per aver ospitato per lunghi periodi di tempo scrittori, musicisti e artisti in genere, tra cui Bob Dylan, Janis Joplin, Patti Smith, Leonard Cohen, Arthur C. Clarke, Dylan Thomas, Sid Vicious - la cui fidanzata Nancy Spungen fu trovata uccisa la notte del 12 ottobre 1978 nella stanza numero 100 - Robert Mapplethorpe e una serie di artisti legati ad Andy Warhol e alle sue Factories.
Sebbene l'hotel non accetti più ospiti per più di 24 notti di fila, rimane a tutt'oggi punto d'incontro e seconda casa per molti artisti bohémien.

L'Hotel Chelsea è stato al centro di numerose pellicole, serie televisive e canzoni: 9 settimane e mezzo, Léon, Sid & Nancy, The Interpreter tra i film celebri; Sara di Bob Dylan, Chelsea Hotel #2 di Leonard Cohen, Chelsea Morning di Joni Mitchell, Third Week in the Chelsea di Jorma Kaukonen tra i numerosi brani musicali.

http://it.wikipedia.org/wiki/Chelsea_Hotel

Se volete leggere un prezioso articolo e vedere delle foto superbe di questo magnifico luogo vi indico il blog del Sig. Mauri all'indirizzo http://lenonrecensioni.blogspot.it/ .

http://projects.vanartgallery.bc.ca/publications/Hotel/wp-content/uploads/2013/05/Chelsea_strip_01-336x200.jpg

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlKlR64LtTQET03T6OaToEUkiZLpoREwqTQIHLZ09pYcYSl9rMRx1CuuJnDRVfvsn7tTObC4jNH54NSNuAsCipEziIm9MUGPhnoYTtZRx9dsXDu4v8h6Y5t-I7tJ9jbrXJbDpURJOZP7k/s1600/chelseahotel.jpg

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Marilyn Monroe su uno dei balconi dell'hotel

http://stashstudios.typepad.com/.a/6a00d83518cb2b53ef014e8a8803a3970d-500wi

Patti Smith and Robert Mapplethorpe fotografati da Gerard Malanga al Chelsea Hotel

http://www.ilpost.it/files/2011/08/AP7810121496.jpg (AP Photo/Hal Goldenberg, File)

Il 12 ottobre 1978 Nancy Spungen, 20 anni, viene portata fuori dal Chelsea Hotel come cadavere. Nancy era stata trovata uccisa da una coltellata all'addome. L'unico indagato fu il suo fidanzato, Sid Vicious, cantante dei Sex Pistols che, però, morì per overdose nel febbraio del 1979 prima che il processo si concludesse.
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Herbert Bayer

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Haag am Hausruck, 5 aprile 1900 – Montecito, 30 settembre 1985

E' stato un artista e grafico austriaco.

Bayer fu apprendista di Georg Schimdthammer a Linz. Dopo aver lasciato il laboratorio per intraprendere gli studi alla Colonia degli Artisti di Darmstadt (Darmstädter Künstlerkolonie), iniziò a nutrire interesse per il Bauhaus di Walter Gropius. Dopo aver studiato per quattro anni al Bauhaus sotto la supervisione di Vasilij Kandinskij e László Moholy-Nagy, Gropius lo nominò direttore dei settoristampa e pubblicità.

Nell'ottica di un minimalismo riduttivo, Bayer sviluppò uno stile visuale brusco, essenziale, e per la maggior parte delle pubblicazioni del Bauhaus utilizzò caratteri sans serif esclusivamente minuscoli. Bayer è uno dei tanti tipografi del periodo, assieme a Kurt Schwitters e Jan Tschichold, a sperimentare la creazione di un alfabeto semplificato maggiormente basato sulla fonetica. Bayer disegnò, nel 1925 il carattere sans serif geometrico, detto universal, ora reso in forma digitale come Architype Bayer, che è collegato all'Architype Schwitters.

Nel 1928, Bayer lasciò il Bauhaus per diventare direttore artistico dell'ufficio berlinese della rivista Vogue. Dieci anni dopo, si stabilì a New York, dove si distinse per lungo tempo in quasi tutte le manifestazioni delle arti grafiche.

Il lavoro architettonico di Bayer è visibile nel palazzo dell'Aspen Institute (che Bayer contribuì a disegnare) e nella Wheeler Opera House, da lui ristrutturata. La sua produzione di poster promozionali sullo sci era incentrata sull'associazione dello sport con l'intelligenza, le emozioni e il glamour. Bayer lavorò ad Aspen fino alla metà degli anni settanta e donò al Museo di Denver circa 8.000 delle sue opere. Nel 1946, si trasferì ancora, stavolta ad Aspen, in Colorado, assunto dal visionario uomo d'affari Walter Paepcke, che cercava di promuovere l'immagine dello sci, per renderlo uno sport popolare. Con questi pubblicò l'importante WORLD GEO-GRAPHIC ATLAS, in collaborazione con Luigi Visintin ed altri.

Nel 1959 disegnò il fonetik alfabet, un alfabeto fonetico, per l'inglese. Era anch'esso sans serif e senza maiuscole. Aveva simboli speciali per le parole che terminavano in -ed, -ory, -ing, e -ion, e per i digrammi ch, sh, e ng. Le doppie consonanti erano indicate con una sottolineatura.

Le opere di Bayer appaiono in importanti collezioni pubbliche e private, tra le quali il List Visual Arts Center del MIT.

http://it.wikipedia.org/wiki/Herbert_Bayer

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http://www.deconcrete.org/wp-content/uploads/2012/05/Irene-or-Herbert-Bayer_Costume-for-the-Neue-Sachlichkeit-Party-1926_Bauhaus-Barbican-723x1024.jpg

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/df/ABayer.png

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La Wheeler Opera House

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Il Cotton Club

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Eccomi qui, da pochi giorni tornata dalla breve, ma intensa vacanza a New York. Era da tempo che pensavo di visitare questa città anche se non ero abbastanza pronta per gustarmela completamente. Non è da me viaggiare senza sapere cosa mi aspetterà e di norma mi informo e soprattutto cerco ciò che mi aspetto.
A New York sono andata forse un po' impreparata, ma là, tutto è passato in secondo piano.

E' una città completamente diversa dalle nostre, di cultura europea anche magari lontane da noi; bisogna saperla capire e a volte prenderla così com'è. E ho anche capito che come Parigi, New York o la si ama o la si odia. E io, direi, che me ne sono innamorata.

A tal proposito, non voglio annoiare nessuno con le foto di viaggia, ma com'è mia abitudine, vi mostro qualche luogo particolare dove sono andata.
E oggi è la volta del Cotton Club. Ebbene sì, finalmente l'ho visto!

Il Cotton Club fu un famoso night club di New York che svolse la sua attività durante e dopo l'era del proibizionismo. Nonostante la sua fama derivasse da artisti jazz afro-americani come Duke Ellington, Cab Calloway e Ethel Waters che si esibivano regolarmente nel locale, l'accesso ai neri non era consentito.
Durante il suo apogeo svolse il ruolo di punto di ritrovo chic nel cuore di Harlem, organizzando ogni domenica le cosiddette Celebrity Nights, alle quali presero parte personaggi come Jimmy Durante e Jimmy Walker.

Nel 1920 Jack Johnson, pugile campione dei pesi massimi, aprì il Club Deluxe , all'incrocio tra la 142ª strada e Lenox Avenue ad Harlem. Owney Madden, un noto gangstercontrabbandiere di bevande alcoliche, si impadronì del club nel 1923 mentre scontava una pena a Sing Sing e cambiò il nome in Cotton Club.
Gli spettacoli del club riproducevano l'immaginario razzista e discriminatorio dei tempi, spesso dipingendo i neri come dei selvaggi in giungle esotiche o come darkies (schiavi di colore) nelle piantagioni dell'America meridionale. Il club imponeva uno strano requisito riguardo alla carnagione delle ragazze del coro, che dovevano essere "alte, ambrate e fantastiche" (tall, tan and terrific), vale a dire alte almeno 160 cm, con pelle chiara e sotto i ventun anni d'età. Duke Ellington doveva scrivere jungle music per un pubblico di bianchi.
Ciò nonostante il club contribuì al lancio delle carriere di Fletcher Henderson, che dirigeva il primo complesso che suonò lì nel 1923, e di Duke Ellington, la cui orchestra coprì il ruolo di house band dal 1927 al 1931. Il club non solo diede a Ellington fama nazionale attraverso le trasmissioni radio in diretta dal locale, ma lo aiutò a sviluppare il suo repertorio componendo sia pezzi ballabili per lo spettacolo, sia ouverture, stacchi, accompagnamenti, e gli effetti jungle che gli diedero la possibilità di sperimentare con arrangiamenti orchestrali di cui i complessi itineranti raramente potevano disporre. Ellington registrò oltre cento pezzi in questo periodo, mentre costruiva il gruppo che diresse per quasi cinquant'anni. Il club arrivò addirittura a modificare leggermente la sua politica di esclusione del pubblico di colore secondo le richieste di Ellington.

Il gruppo di Cab Calloway portò la propria rivista Brown Sugar al club nel 1930, rimpiazzando il gruppo di Ellington dopo il suo abbandono nel 1931; il complesso di Jimmie Luncefordseguì a quello di Calloway nel 1934, ma sia Ellington che Calloway ritornarono a suonare al club negli anni seguenti.

Il club rappresentò anche il lancio nel mondo dello spettacolo di Lena Horne, che cominciò a sedici anni a cantare nel coro del locale. Louis Armstrong e Ethel Waters si esibirono al Cotton Club, mentre Coleman Hawkins e Don Redman vi suonarono come parte del complesso di Henderson. Anche i ballerini Bill "Bojangles" Robinson e i fratelli Nicholas lavorarono al club. Il locale attirò anche personaggi della cultura popolare bianca di allora. Walter Brooks, produttore dello spettacolo di Broadway Shuffle Along, ne fu il proprietario nominale. Dorothy Fields e Jimmy McHugh, uno dei più importanti cantautori dell'epoca, e Harold Arlen fornirono le canzoni per le riviste, una delle quali, Blackbirds of 1928contenente le canzoni I Can't Give You Anything but Love e Diga Diga Doo, fu poi prodotta da Lew Leslie per Broadway.
Il club chiuse nel 1936 dopo le sommosse razziali di Harlem dell'anno precedente. Fu riaperto più tardi lo stesso anno a Broadway, nella 48ª Strada, ma chiuse definitivamente nel1940, schiacciato del costo degli affitti, dal cambiamento nei gusti musicali e da una inchiesta federale per evasioni fiscali effettuate dai proprietari dei locali notturni di Manhattan.

Esisteva una filiale del club sulla West Coast a Culver City, California tra la fine degli anni venti e i primi anni trenta, con la partecipazione degli artisti dell'originale Cotton Club, come Armstrong, Calloway ed Ellington. Un nuovo club con lo stesso nome è stato aperto nel 1978 ad Harlem.

http://it.wikipedia.org/wiki/Cotton_Club

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Io al Cotton Club :-)
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