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Devo ammettere che quando ci si affeziona e poi si ama un artista come io amo Amedeo Modigliani, tutto ciò che gli ruota intorno si annebbia. Forse è come un grande amore (?), ma nonostante la sua compagna Jeanne Hébuterne faccia a tutti lo stesso effetto, per me solo Modigliani brilla di luce propria; tutte le altre persone sono solo specchi che riflettono il suo splendore.
Ma metto da parte questo mio amore incondizionato e di parte per il pittore livornese e riprendo la descrizione della sua famiglia. Avevo già parlato di lui qui, poco dopo l'apertura del mio blog; poi di Jeanne qui, poi delle cugine artiste qui e di tutti i luoghi in cui Modigliani ha vissuto, ma deve trovare un posto anche la figlia dell'artista, Jeanne Modigliani.
Nizza, 29 novembre 1918 – Parigi, 27 luglio 1984) è stata una storica dell'arte e saggista italiana.
Figlia di Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani, nacque a Nizza ma crebbe, dopo la morte del padre e il conseguente suicidio della madre nel 1920, con la nonna paterna Eugènie Garsin a Livorno.
Si laureò a Pisa in storia dell'arte con una tesi su Vincent van Gogh. Perseguitata dal fascismo in quanto ebrea, si rifugiò a Parigi. Quando la Francia venne occupata dai nazisti entrò nel Maquis, la resistenza francese, e venne anche incarcerata per motivi politici.
Nel 1952, con una borsa di studio del Centro Nazionale della ricerca scientifica, Jeanne intraprese una ricerca su Van Gogh, in Francia e in Olanda. Tornata ad occuparsi della biografia del padre Amedeo Modigliani, scrisse nel 1958 il libro Modigliani, senza leggenda edito dalla Vallecchi Editore.
Il suo lavoro costante per ottenere un riconoscimento ufficiale al valore dell'opera paterna ebbe un gran successo nel 1981, quando a Parigi allestì la mostra più completa di Modigliani sino ad allora tenutasi: oltre duecentocinquanta opere fra dipinti, sculture, gouaches e disegni.
Nel 1983 creò l'associazione culturale Archives Légales Amedeo Modigliani, e nominò Christian Parisot, curatore scientifico della Fondazione, suo successore ufficiale.
Morì nel 1984 a Parigi (tre giorni dopo il ritrovamento a Livorno delle tre teste false erroneamenete attribuite a Modigliani) per emorragia cerebrale in seguito a una caduta. Era divorziata e lasciò due figlie, Anne e Laure.
Malgrado le polemiche sorte in occasione della mostra organizzata dai Musei Civici Livornesi su Amedeo Modigliani proprio in quell'anno, a causa della esposizione di alcune opere da lei ritenute non attribuibili all'artista, Jeanne Modigliani aveva espresso il progetto di tornare in questa città in settembre per occuparsi dell'ipotesi del trasferimento degli archivi personali di Amedeo Modigliani anche se la donazione di tutto il materiale era subordinata alla creazione di una Fondazione Modigliani.
L'attività degli Archives Légales Amedeo Modigliani è proseguita, dopo la sua morte, ad opera di Christian Parisot.
https://it.wikipedia.org/wiki/Jeanne_Modigliani
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