In occasione del 66° Anniversario della Liberazione dalla dittatura fascista dell'anno scorso, avevo pubblicato un breve post che potesse spiegare a chi non conosce, cosa si festeggia in questo giorno.
Quest'anno approfondisco l'argomento, mostrando i protagonisti di questa vicenda, i veri fautori della Liberazione italiana: i partigiani e il loro movimento della Resistenza.
La Resistenza italiana, comunemente chiamata Resistenza (ma detta anche Resistenza partigiana o Secondo Risorgimento fu l'insieme dei movimenti politici e militari che in Italia dopo l'8 settembre 1943 si opposero alnazifascismo nell'ambito della guerra di liberazione italiana. Alcuni storici hanno evidenziato più aspetti contemporaneamente presenti all'interno del fenomeno della Resistenza: "guerra patriottica" e lotta di liberazione da un invasore straniero; insurrezione popolare spontanea; "guerra civile" tra antifascisti e fascisti, collaborazionisti con i tedeschi; "guerra di classe" con aspettative rivoluzionarie soprattutto da parte di alcuni gruppi partigiani socialisti e comunisti.
Il movimento della Resistenza – inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all'occupazione nazifascista – fu caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti,azionisti, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), i cui partiti componenti avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.
La Resistenza costituisce il fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana: l'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN, i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche ed ispirandola ai princìpi della democrazia e dell'antifascismo.
Il periodo storico in cui il movimento fu attivo, comunemente indicato come "Resistenza", inizia dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 (il CLN fu fondato a Roma il 9 settembre) e termina nei primi giorni del maggio 1945, durando quindi venti mesi circa. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fa riferimento alla data dell'appello diramato dal CLNAI per l'insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano dell'Alta Italia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Resistenza_italiana
Quest'anno, più che in altri momenti, vorrei lanciare un messaggio dal mio blog: lo stato d'animo che da tempo mi "perseguita" mi fa capire che preziosi sono i passaggi di ribellione nella società e che, senza peccare nè di presunzione nè di maleducazione, bisogna far valere i propri diritti e non farsi mettere i piedi in faccia.
E anche se Friedrich Nietzsche è stato, con la sua filosofia, animatore di dottrine sbagliate ma anche frequentemente frainteso, in "Così parlò Zarathustra" dimostra una grande verità:
La ribellione è la nobiltà dello schiavo.
2 commenti:
Bellissimo post. Hai spiegato molto bene le ragioni di questo 25 aprile, ragioni che vanno sempre ricordate. Concordo anche con la citazione di Nietzsche, filosofo di sicuro frainteso.
Grazie Veronica per la visita e soprattutto per il commento. Mi fa piacere che qualcuno concordi con me. Buona giornata di festa!
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