E' da tempo che rifletto sull'aprire una rubrica di DIY e finalmente è arrivato il momento di farlo.
Alcuni mesi fa ho recuperato due poltroncine anni '50 (facenti parte di una camera da letto di cui vi parlerò più avanti) e oggi finalmente, con l'aiuto dei miei genitori, sono riuscita a restaurarne una. Della seconda ne scriverò appena avrò partorito un'altra idea.
La poltrona era questa che vedete nell'immagine sotto: di piccole dimensioni, bassa, rivestita di un rasatello verde acqua. Purtroppo l'ho bagnata in un angolo nel trasportarla dal garage al piano di casa, ma è stata poca cosa.
La prima cosa è stata togliere le borchiette dello schienale (operazione che non ho documentato essendo stata fatta dal mio ragazzo giorni fa).
Nella foto sopra potete vedere i fori lasciati dalle vecchie borchie.
Ho asportato la stoffa di rivestimento senza stracciare quella di contenimento. Ho deciso di non cambiare quest'ultima non essendo eccessivamente sporca, ma solo impolverata.
Dopo aver aspirato la polvere con l'aspirapolvere, ho scelto la stoffa di rivestimento da utilizzare.
Qui ne vedete di due tipi: a pois e a tinta unita. Ho optato per i pois per dare un tocco spiritoso a una poltrona per troppi anni messa in un angolo.
Il caso ha voluto che mi capitasse per le mani il numero di novembre 2012 della rivista "Cose di Casa". Qui si dice che è tornato di moda il pois. Senza volerlo, dunque, ho restaurato una poltrona rendendola di moda. La scelta della stoffa, però, non è stata dettata dalle ultime tendenza, ma dal mio gusto personale; per chi volesse cimentarsi nella mia stessa impresa, in mancanza di idee può sfogliare qualche rivista del settore.
Dopo aver passato con l'aspirapolvere l'intera poltrona per asportare al massimo la polvere rimasta nelle intercapedini e nell'imbottitura, insieme a mia mamma, ho realizzato i modelli in carta (con semplice carta da giornale; quella che vedete è della mitica catena Lush).
Su consiglio di mia mamma, abbiamo realizzato i cartamodelli sulla metà dell'elemento da coprire in modo tale, poi, da realizzare un cartamodello intero perfettamente simmetrico.
Ho fermato i cartamodelli (aperti) con gli spillini alla stoffa scelta; ho seguito i bordi della carta e tagliato la stoffa. Poi ho tolto gli spillini ottenendo i tre pezzi utili al rivestimento (seduta, schienale e retroschienale).
Per coprire la piega che si formerà dalla piega del retroschienale (indispensabile per coprire l'imbottitura grezza), mia mamma mi ha consigliato la passamaneria che vedete sopra. Potrete notare che con ago e filo ho ristretto tale nastrino (troppo largo sarebbe stato troppo invasivo). E' un'operazione abbastanza facile (passare il filo da un lato all'altro della passamaneria inserendo il filo nei "buchetti" che si formano dai ricci).
Con l'aiuto di mio papà sono stati tolti i chiodi che tenevano la stoffa di rivestimento e che erano rimasti nel legno della poltrona.
Con la sparapunti abbiamo fissato la stoffa. Se volete fare un lavoro più raffinato potete cucire uno sbieghino sui bordi della stoffa.
Tale passamaneria è stata messa solo nel punto di effettiva giuntura degli elementi (tra schienale e retroschienale). Non ho usato le borchie nel fondo della poltrona (sarebbero state sprecate).
Ho volontariamente lasciato i piedi nel colore nero originale.
Ecco il risultato finale.
E' stata troppo forte la tentazione di far accomodare il mio panda bianco e nero!
Non sottovalutate un fondo ben pulito (sia di fatto che alla vista). Su consiglio della mamma con la sparapunti abbiamo fermato anche la stoffa di copertura del fondo. Non è stato fatto un cartamodello, ma costruito al momento facendo due fori per i piedi di sezione tonda e affiancando, in modo ordinato, la stoffa ai piedi di sezione quadrata.
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