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Frantisek Kupka


23 settembre 1871 - 24 giugno 1957

E' stato un pittore e grafico ceco.
Fu un pioniere e co-fondatore delle fasi iniziali del movimento d'arte astratta e del cubismo orfico (orfismo). Le opere astratte di Kupka nascono da una base di realismo, ma in seguito si evolvono in pura arte astratta.

František Kupka è nato a Opočno, in Boemia orientale (ora Repubblica Ceca) nel 1871. Dal 1889 al 1892, ha studiato presso l'Art Academy di Praga. E' in questo periodo che dipinge temi storici e patriottici.
Si iscrvie, poi, all'Akademie der Bildenden Künste di Vienna, dove si è concentra sui soggetti simbolici e allegorici. Espone al Kunstverein di Vienna, nel 1894.
Si appassiona anche alla teosofia e alle filosofie orientali di questo periodo. Nell'arco della primavera 1894, Kupka si stabilì a Parigi, dove cominciò a frequentare l'Académie Julian per breve tempo e poi studiò con Jean-Pierre Laurens presso l'Ecole des Beaux-Arts.
Kupka lavora, nei primi anni parigini, come illustratore di libri e manifesti e diventa noto per le sue vignette satiriche per i quotidiani e le riviste dell'epoca.
Nel 1906 si stabilì a Puteaux, un sobborgo di Parigi, e nello stesso anno espone per la prima volta al Salon d'Automne.
Kupka restò profondamente colpito dal primo Manifesto Futurista, pubblicato nel 1909 da Marinetti su Le Figaro. e', infatti, nello stesso anno che Kupka realizza il dipinto "Lake/The Piano keys" che segnò una rottura nel suo stile di rappresentazione.
Il suo lavoro è diventato sempre più astratto intorno al 1910-1911; le sue tele riflettono le sue teorie del movimento e il colore si riscontra in stretto rapporto con la musica (orfismo).
Kupka aveva, infatti, nutrito da tempo un forte interesse per la teoria dei colori; intorno al 1910 iniziò a sviluppare le sue ruote di colore, rivisitazione di uno studio già esplorato da Sir Isaac Newton e Hermann von Helmholtz. Questo lavoro a sua volta ha portato Kupka ad eseguire una serie di dipinti dal titolo "Dischi di Newton" (1911-12) e si interessò a liberare i colori delle associazioni descrittive a loro relative.
Il suo lavoro in questo settore si ritiene abbia influenzato altri artisti come Robert Delaunay.

Nel 1911, Kupka partecipa alle riunioni del gruppo di Puteaux (Section d'Or). Nel 1912 espone al Salon des Indépendants nella sala cubista, anche se da sempre egli non ha voluto mai essere identificato con un qualsiasi movimento.
Nel 1931, diventa membro fondatore dell' Abstraction-Création. Nel 1936, il suo lavoro è stato incluso nella mostra "Cubismo e Arte astratta" al Museum of Modern Art di New York City e in un'altra importante mostra con un altro eccellente pittore ceco, Alphonse Mucha al Jeu de Paume di Parigi.
Una retrospettiva della sua opera ha avuto luogo presso la Galerie Manes a Praga nel 1946. Nello stesso anno, Kupka partecipa al Salon des Réalités Nouvelles, dove espone regolarmente fino alla morte.

Tra il 1919 e il 1938 Kupka è stato sostenuto finanziariamente dal suo buon amico, collezionista d'arte e imprenditore Waldes Jindřich che ha accumulato una consistente part della sua produzione.
Kupka morì nel 1957 a Puteaux, in Francia.


Lake/The Piano keys



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"Da Canova a Modigliani. I volti dell'Ottocento" a Palazzo Zabarella a Padova


Lunedì 3 gennaio ho visitato la mostra "Da Canova a Modigliani. I volti dell'Ottocento".

Il percorso espositivo, raccolto e molto ordinato (spesso, nei musei, si è costretti a ripercorrere la stessa sala per entrare in un'altra; questa volta, con mio grande piacere, non è stato così), ha fatto sì che si possa avere una visione pressocchè completa dell'evoluzione del ritratto dal 1803 (data che si riferisce al primo busto di Canova) fino al 1918 (anno di realizzazione de "La bella spagnola o Madame Modot" di Amedeo Modigliani). Quasi cento anni, quindi, attraverso un excursus assai interessante.
E' presente, poi, anche il famoso ritratto di Alessandro Manzoni realizzato da Francesco Hayez.

Non starò qui a dilungarmi sui dipinti esposti (per questo c'è un prezioso catalogo dal prezzo abbordabile, molto dettagliato e preciso), ma ne citerò in immagini quelli che più mi sono piaciuti.

Un consiglio: una bella mostra proprio da visitare.


Carlo Arienti - Ritratto del Conte Alfonso Porro Schiaffinati in abito da cacciatore con fondo a paese, 1834


Giovanni Pagliarini - Ritratto della famiglia dell'ingegner Lavagnolo, 1852


Giacomo Trécourt - Autoritratto in costume orientale, 1842


Francesco Hayez - Ritratto di Alessandro Manzoni, 1847


Amedeo Modigliani - La bella spagnola o Madame Modot, 1918
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Nic Fiddian-Green


Nato nel New Hampshire nel 1963, Nicolas Fiddian-Green si è laureato allaWimbledon School of Art, dopo un corso di laurea triennale in Scultura.
Rimasto colpito dal fregio del Partenone e dalla figura del cavallo illustrato dagli antichi greci, si immerse completamente nella sucltura marmorea e nel cavallo come soggetto.
I suoi studi sono influenzati dai prime pittori olandesi come Van den Weyden Rodger e Hugo Van de Goes così come i pittori del primo Rinascimento Rublev e Cimabue.
Il suo lavoro è caratterizzato dalal semplicità delle linee e delle forme ed esprime purezza e amore profondo per il soggetto. Ha frequentato anche la St. Martin's School of Art dove ha imparato l'abilità di fusione in bronzo.
Ha ottenuto, poi, il diploma avanzato in fusione a cera persa e da allora ha stabilito la sua fonderia appena fuori Londra.




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Il Café de la Nouvelle Athènes


E' il nome di un caffè a Place Pigalle, famoso ritrovo degli impressionisti come Manet, Degas, Van Gogh ecc. Con lo stesso nome è indicato anche un intero quartiere di Parigi di fine '800.

Il locale fu scelto soprattutto da Marcellin Desboutins e aveva il vantaggio rispetto al Café Guerbois di possedere una terrazza coperta che si affacciava sulla piazza, consentendo la visione dei passanti. Ogni lunedì infatti presso la piazza gli artisti sceglievano i loro modelli che si ritrovavano in quel luogo.

All'interno del caffè fu dipinto il quadro di Degas L'assenzio.

Nel corso degli anni il caffè cambio nome più volte: negli anni '40, divenuto un locale di spogliarelliste, venne chiamato Sphynx e si caratterizzò per essere divenuto il luogo di incontro dei militari nazisti prima e statunitensi poi. Più recentemente, tra gli anni ottanta e gli anni novanta, fu chiamato New Moon. Il caffè fu chiuso nel 2004 ed il palazzo dove risiedeva completamente modificato.

http://it.wikipedia.org/wiki/Nouvelle_Ath%C3%A8nes


Edgar Degas - L'absinthe


Jean-Louis Forain - Chez la Nouvelle Athènes
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Francis Carco


Nouméa, 1886 – Parigi, 1958

Pseudonimo di François Carcopino-Tusoli , Francis Carco è stato uno scrittore francese che ambientò le sue opere tra bassifondi parigini e vita bohèmienne di inizio '900.

Fu narratore e poeta di scuola definita "fantaisiste". Tra i suoi libri: Jésus-la-Caille (1914), Rue Pigalle (1928), Poemi in prosa (Poèmes en prose, 1948); il volume memoriale: Da Montmartre al Quartier-latin (De Montmartre au Quartier latin, 1927). Le poesie sono raccolte in La bohème e il mio cuore (La bohème et mon coeur, 1929).

Francis Carco passa i suoi primi dieci anni in Nuova Caledonia, dove suo padre lavorava come ispettore dei campi di stato.
Ogni giorno vede passare sotto le sue finestre in Rue de la Republique, i detenuti incatenati imprigionati sull'Isola di Nou. Questo segnerà tutta la sua vita attraverso immagini e ricordi che ricordano il "Male".
Francis vive con la sua famiglia a Chatillon-sur-Seine. Di fronte alla violenza e l'autoritarismo paterno, si rifugia nella poesia, che esprime la sua rivolta interiore. Nel 1901 la famiglia si trasferì al 31 di Avenue de la République a Villefranche-de-Rouergue e poi a Rodez nel 1905-1907.
Viaggia fino a Nizza; poi Agen, Lione e Grenoble. Durante queste visite, Carco incontra i giovani poeti che fondano con lui dal 1911, l'Ecole Fancier. Insieme a Robert de la Vaissiere, Jean Pellerin, Leon Veranne e Tristan Derème, Francis Carco arriva a Parigi nel gennaio 1910. Ha 23 anni e qui inizia a frequentare Montmartre. Comincia a frequentare il cabaret du "Lapin Agile", dove incontra Pierre Mac Orlan e Roland Dorgelès. Dopo aver raggiunto il successo (cantando una canzone dal titolo "I pipistrelli di Af"), su invito del Père Frédé, fa amicizia con i più famosi bohémiens dell'epoca.

Conosce Apollinaire, Max Jacob, Maurice Utrillo, Amedeo Modigliani e Pascin. Comincia a scrivere, inoltre, recensioni di ciritca d'arte per le riviste L'Homme libre e Gil Blas. Comprende ben presto che il quartiere dei piaceri di Montmartre e della criminalità lo sta portando alla perdizione; si trasferisce, così, a Nizza presso la nonna. Qui pubblica il suo primo libro "La Bohême et mon coeur" nel 1912. All'inizio del 1913, Francis Carco tornò a Parigi. Si trasferisce al numero 13 del Quai aux Fleurs; incontra Katherine Mansfield e John Middleton Murry.
Carco inizia con Katherine un rapporto burrascoso e problematico (egli stesso ne parla come "un amore destinato al disastro"). Francis presta il suo appartamento a Katherine durante il servizio militare, vicino a Besaçon. Dirà, poi, che i giorni del servizio gli diedero l'ispirazione per le descrizioni di Parigi che utilizzerà durante la pubblicazione di "Les Innocents" nel 1916.

Nel 1914 pubblica, sul Mercure de France, con il supporto di Rachilde, moglie di Alfred Vallette, capo della rivista, "Jésus la Caille", la storia di un magnaccia omosessuale (scritto, per la maggior parte durante il suo soggiorno a Nizza presso la nonna). Nello stesso anno si arruola nel corpo degli Intendant des Postes (prende, infatti, l'abitudine di scrivere le sue poesie sulle buste delle lettere che distribuisce ai soldati),
Con l'aiuto di Jean Paulhan, Carco si unisce al corpo di volo di Avord e, successivamente, a Étampes e a Longvic vicino a Digione. E' in questa occasione che conosce Colette, nei corridoi del giornale l'Eclair. "Ho incontrato una grande signora", ha scritto al suo amico Leopold Marchand. La loro amicizia durò fino alla morte di Colette. Essi trascorrono le vacanze insieme in Gran Bretagna.
Altre sue opere sono: l'Équipe, Rue Pigalle, les Innocents, Rien qu'une femme, Perversité, Vérotchka l'étrangère, l'Ombre, la Lumière noire, l'Homme de minuit, Surprenant procès d'un bourreau, Souvenirs sur Toulet et Katherine Mansfield, Maman Petitdoigt, De Montmartre au Quartier latin, À voix basse, Nostalgie de Paris e alcune biografie di Maurice Utrillo, di Paul Verlaine, di Villon e di Gérard de Nerval.

Il suo lavoro è ricco di un centinaio di titoli, romanzi, racconti, ricordi, poesie.

Morì il 26 maggio 1958; è sepolto nel cimitero di Bagneux di Parigi.

Francis Carco ha scritto canzoni, tra cui La taverna Soft, messa in musica da Jacques Larmanjat, cantata da Marie Dubas (1931) e Suzy Solidor (1935), l'organo di amore, musica e Varel Bailey, cantata da Edith Piaf (1949), o canzoni sentimentali, la musica di J. Larmanjat, cantata da Freels, nel 1935.Carco si cantarono questo canto scorso al Lapin Agile nel 1952.
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"Il paese con l'Esse davanti" di Gianni Rodari


Per iniziare l'anno nuovo, posto una bella favola di Gianni Rodari, uno dei miei scrittori contemporanei preferiti.

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Buon Anno, Bonne Année, Happy New Year, Fröhliches Neujahr!

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Tino Giardini 2ª parte

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"Le crépuscule du soir" da "Les fleurs du mal" di Charles Baudelaire


Ho ritrovato un vecchio libro e oggi approfitto per condividere qui una bella poesia di Charles Baudelaire che mi è molto piaciuta.



Buona lettura!
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Buon Natale, Joyeux Noël, Merry Christmas, Fröhliche Weihnachten!

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