Rrose Sélavy, o Rose Sélavy, era uno degli pseudonimi dell'artista Marcel Duchamp.
Il nome, un gioco di parole, suona come il francese frase "Eros c'est la vie", che si traduce come "eros, è la vita". Spesso è stato anche letto come "arroser la vie" ("brindare alla vita").
Il personaggio di Sélavy emerse nel 1921 in una serie di fotografie di Man Ray a Duchamp travestito da donna.
Nel corso del 1920 Man Ray e Duchamp collaborarono più volte su questo ambiguo personaggio indeato da Marcel.
Duchamp poi decise di utilizzare il nome come sottotitolo al materiale scritto e firmato di alcune sue creazioni. Una delle più famose opere firmate da Rrose è la scultura dal titolo "Perchè non starnutire Rrose Sélavy?". La scultura, una sorta di ready-made, è costituita da un osso di seppia e un paio di dozzine di piccoli cubetti di marmo che assomigliano a zollette di zucchero all'interno di una gabbia. Appare anche l'etichetta di "Belle Haleine, Eau de Voilette", un readymade 1921 consistente in una boccetta di profumo in una scatola.
Duchamp ha inoltre firmato il suo film "Anemic Cinema" (1926) con il nome Sélavy. Dal 1922 in poi il nome di Rrose Sélavy appare anche iniziato in una serie di aforismi e freddure del poeta surrealista francese Robert Desnos. L'aforisma n°13 ha reso omaggio a Marcel Duchamp: "Rrose Sélavy connaît bien le marchand du sel" ("Rrose Sélavy conosce bene il mercante di sale"); in francese le ultime parole suonano come Mar-Champ du-cel, un suono, ovviamente, molto simile al cognome di Marcel.
Nel 1939 una raccolta di queste aforismi è stato pubblicata sotto il nome di Rrose Sélavy, intitolata "Poils et coups de pieds en tous genres".
4 commenti:
davvero interessante!
Grazie! :-D
Post meraviglioso!
Grazie!
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