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Parigi, 14 febbraio 1867 - Parigi, 20 ottobre 1932
Celebre soprattutto per due cose: il suo matrimonio, e i conseguenti, pantagruelici banchetti. Il conte, dopo aver sposato la ricchissima e certamente non troppo bella contessa, incominciò ad impiegare il denaro acquisito in una delle migliori maniere possibili: dando continuamente fastose nonchè raffinatissime feste, o parties, spesso in maschera, ai quali partecipava la crema della società parigina di fine Ottocento: per primo il conte di Montesquiou, poi Marcel Proust, la famosissima attrice Sara Bernardt, e la sua rivale, Eleonora Duse, i due ritrattisti della mondanità per eccellenza Giovanni Boldini e Jacques Emile Blanche, e l'allora giovane e leggermente snob Jean Cocteau. Ma solo per citare i più conosciuti; da lui passarono pure Oscar Wilde e Gabriele D'Annunzio, del quale fu grande amico.
Ma la gloria lo abbandonò presto. La moglie, stufatasi delle orge di alta società e cibo, nonchè degli scialaquamenti di denaro del conte (acquistava enormi partite di abiti e di costosissime cravatte), presentò istanza di divorzio, e l'ebbe vinta. Abbandonato da tutti, ma ancora perfettamente dandy, Boni de Castellane dovette vedersela coi creditori, e sopratutto con la buona società che un tempo lo aveva amato, e che ora, tranne poche eccezioni, lo disprezzava. Finì i suoi giorni, povero ma dandy, e conservando uno spiccato senso dell'umorismo, scrivendo "Come scoprii l'America", assolutamente introvabile in Italia, un manuale dall'ironico titolo di "L'arte di essere povero" e "Vent'anni di Parigi".
http://www.noveporte.it/dandy/dandies/castellane.htm
Fotografato da Nadar
Ritratto da Henry Geoffroy
Ritratto da Georges Goursat Sem
Il Palais Rose
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