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Atene, 1887-1973
Marika de La Salle nata ad Atene e sposatasi nel 1905 con un ricco francese pronipote di San Giovanni Battista de La Salle, diventa, grazie a questo matrimonio, duchessa.
Nel 1907 fu causa d'uno scandalo in Vaticano. Dopo aver aspettato mesi un incontro privato col Papa per ottenere l'annullamento del suo matrimonio, si recò ad un'udienza generale di Pio X. Quando gli passò vicino lo afferrò per la tonaca per attrarne l'attenzione. Ma tirò troppo maschia e il malcapitato settantaduenne, nonché futuro santo, stramazzò a terra nell'imbarazzo generale.
Accanita fumatrice di pipa, aveva a Parigi un'agenzia di artisti illustratori.
Fu ritratta dalla Lempicka nel 1925, unico quadro che la pittrice tenne sempre nella sua camera da letto e puro distillato del fetish lesbico.
Veri protagonisti della composizione sono i suoi stivaloni lucidi da "amazzone"(termine eufemistico con cui a Parigi s'erano ribattezzate le amanti delle donne nel circolo lesbo di Natalie Barney). Ma, a dire il vero, la sfacciataggine della sua mano in tasca la dice lunga sul suo bel caratterino e lei più che una cavallerizza assume così la grazia di un fattore.
All'arrivo dei nazisti fuggì in Svizzera, dove visse fino alla fine in estreme ristrettezze finanziarie.
Non rinunciò certo a farsi progettare la decorazione del terrazzo di casa dall'amico futurista Prampolini.
Meglio il lusso che niente.
http://www.culturagay.it/cg/biografia.php?id=366
La stessa pittrice ritrasse anche la figlia della duchessa, Romana de la Salle.
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