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"Nanà" di Émile Zola


Ieri sera ho terminato la lettura di un altro bellissimo e intrigante romanzo di Émile Zola, "Nanà".
Ne riporto qui di seguito la trama e invito a leggerlo.
(Ho scelto di inserire la copertina del libro di una delle numerose versioni francesi che raffigura una donna voluttuosa - com'era appunto la protagonista del romanzo - utilizzando lo stupendo dipinto di Amedeo Modigliani, "Nudo sdraiato").

Nanà è un romanzo di Émile Zola, il settimo dei venti romanzi del ciclo de I Rougon–Macquart. Insieme a "L'Assomoir" è il più famoso e sicuramente quello che ha riscosso maggior successo. Fa un ritratto efficace della ricca borghesia di fine ottocento e tocca punte di eccellenza nella descrizione di una prima di teatro e del Gran Prix di Parigi.

Nanà, intanto, sentendo ridere gli spettatori s'era messa a ridere anche lei. Era divertente, però, quella bella ragazza; quando rideva, per nulla imbarazzata, confidenziale, entrando subito in comunicazione col pubblico, con l'aria di dire lei stessa strizzando l'occhio di non aver due soldi di talento, ma che importava, poiché aveva qualche cosa d'altro.

Nana, cioè la ragazza di tutti, viene dal basso, e cerca in tutti i modi “rispetto” nella società Parigina. Figlia di Gervasia e Copeau, i protagonisti de "L'Assommoir", sfuggita al disastro dei genitori. Riscuote un grandissimo successo a teatro, pur non sapendo né cantare né recitare. Ma smetterà presto di fare l’attrice per dedicarsi alla sistematica dilapidazione del patrimonio di tutti i suoi amanti. È incapace di amare, anche il suo figlioletto Luigino, e odia e disprezza tutti i suoi amanti. È causa di suicidi, di divisioni, di arresti sembra far “marcire” tutto quello che tocca. Alla fine marcirà anche lei, sfigurata dal vaiolo, morirà in una camera d’albergo mentre fuori esplode lo sciovinismo dei parigini per la guerra dichiarata alla Prussia.

http://it.wikipedia.org/wiki/Nan%C3%A0_%28romanzo%29



Una bella edizione inglese con illustrazioni di silhouette di Fred A. Mayer


Nanà, Edouard Manet

Detta anche "Ragazza allo specchio e uomo seduto"è un dipinto autografo di Edouard Manet realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1877, misura 150 x 116 cm. ed è custodito nel Kunsthalle di Amburgo.

La donna effigiata in questo dipinto è Henriette Hauser, una soubrette che aveva una relazione amorosa con il principe d'Orango. Manet iniziò la realizzazione del quadro nell'autunno del 1876 richiedendo più volte gli interventi della modella, che si estesero per tutto l'inverno.

 Il pittore decise di far riscaldare il suo atelier affinché la donna potesse posare in  deshabillé, e per di più dovette trasformare anche parte dello studio per inserirci una consolle Luigi XV con sopra un vaso dal quale usciva un ramo in fiore.  L'altra figura, tagliata a metà e di cui si vede il volto in tre quarti, non  è stata identificata, ma si sa che incominciò le sedute soltanto in gennaio. Nello sfondo, sulla parete, è collocata la solita stampa giapponese, già presente in altre composizioni dell'artista. Qualche studioso abbinò il titolo del dipinto alla "Nana" di Zola soltanto perché, già da luglio del 1876, l'Assommoir - pubblicato a puntate - incominciava ad ottenere grande risonanza per descrizione scandalosa e drammatica della miseranda condizione del proletariato parigino. Quest'ipotesi è da scartare perché le puntate del romanzo incominciarono a parlare del personaggio "Nana" soltanto nel novembre, quando il quadro era ormai a un buon punto di realizzazione. Il dipinto non fu accettato al Salon del 1877 perché considerato dalla giuria letteralmente scandaloso ed oltraggioso alla morale; fu esposto ai boulevard des Capucins nel negozio di Giroux, ma provocò tantissime proteste tra il pubblico, tanto da far intervenite, talvolta, le forze di pubblica sicurezza.

http://www.frammentiarte.it/dall%27Impressionismo/Manet%20opere/54%20nana.htm


Rolla, Henri Gervex, 1878. Ispirato alla poesia di Alfred de Musset, ben si può utilizzare per rappresentare la vita dissoluta di Nanà.


Émile Zola, Julius Rolshoven


Nanà, Pyotr Vladimirovich Williams, 1934



Alcune immagini tratte dalla pellicola "Nanà" diretta da Jean Renoir, 1926


La locandina di una delle tante versioni tratte dal romanzo di Zola. Con Charles Boyer e Martine Carol, su regia di Christian Jacque, 1954


Tratto dalla versione "Nanà" di Maurice Cazeneuve, 1981

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