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A metà Ottocento, Vincenzo Paolo Barzizza fece ristruttura un'antica villa seicentesca, villa Belvedere appunto. La circondò di un maestoso e pittoresco parco culminante nel curioso manufatto emergente da un vasto abcino d'acqua artificiale, costruito da una serie di articolate grotte sottostanti.
Il tutto era sormontato da una collinetta sulla quale si erge, ancora oggi, una finta rovina gotica con tanto di torretta.
Il gusto prettamente gotico che Barzizza manifestò nel restauro della sua villa fu un aspetto tipico dell'Ottocento. Le stesse grotte si possono considerare come un tutt'uno con gli elementi architettonici dell'edificio proprio perchè facenti parti di un unico grande progetto con un solo obiettivo: restaurare e creare un ambiente dal massimo gusto romantico, malinconico e tormentato.
Barzizza trasse molti spunti per il progetto della torre da trattati come "Le pietre di Venezia" di John Ruskin e "Principi dello stile gotico" di Friedrich Hoffstadt.
Una villa e un parco che lasciano senza fiato qualunque visitatore.
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